Eccoci qui.
Ancora con l’impulso di investire del tempo per estirpare uno dei concetti più radicati nell’idea di educazione: se si comporta male, mettilo in castigo.
Come Genitori, Educatori, figure educative di riferimento, dobbiamo operare una scelta: che genere di relazione voglio costruire con questo bambino?
Se l’intento è quello di ottenere un risultato immediato, evitare che l’atteggiamento negativo si reiteri in futuro, avere un bimbo sufficientemente esemplare al nostro fianco, allora via ai “se” (“se mangi tutta la pasta di concedo una caramella”, “se stai bravo dalla nonna ti compro un gioco”), ai castighi per i cattivi comportamenti, ai giudizi sulla persona (“sei stato cattivo”). Così sì, avremo un bambino “educato” che però HA PAURA di noi e di quello che può succedere loro se seguono il loro NATURALE istinto a fare il contrario rispetto a quanto richiesto.
Se l’intento è invece quello di costruire una relazione di fiducia, di confidenza, di vicinanza, allora ahimé, ci tocca sudare! Non ricorrere all’espediente della punizione, al ricatto, al giudizio che mortifica a favore di voce pacata, botta e risposta estenuanti, prosciugamento di ogni energia vitale per le modalità incessantemente richiedenti, è FATICOSO! E’ un lavoro, su se stessi e sui nostri bambini. Il risultato immediato non è permanente, quello che si costruisce ogni giorno attraverso la nostra costante presenza (nonostante tutto), invece lo è.
Ma è un viaggio meraviglioso, un’occasione alla scoperta dei propri limiti e di quelli dei nostri figli. E’ un regalo per sempre, l’opportunità di conoscersi e stimarsi per l’onestà con cui ci si è concessi l’uno all’altro.
Quindi, non mi resta che augurarvi Buon Viaggio! Fate questa strada in salita per mano: è dalle vette più alte che si ammira il paesaggio migliore!